La normativa vigente

 

 

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La normativa di riferimento

L’obbligo del libretto d’idoneità sanitaria per gli alimentaristi è stato sostituito dalla attuale nuova normativa nazionale e comunitaria, entrata in vigore a seguito dell’emanazione dei Regolamenti CE del “Pacchetto Igiene” che, nell’ambito della sicurezza alimentare, attribuiscono al datore di lavoro l’obbligo e l’onere della formazione/addestramento e aggiornamento del personale alimentarista, secondo i criteri stabiliti dalle norme stesse.

Le Regioni, pertanto, hanno recepito tale normativa con l’emanazione di direttive specifiche in merito, non uniformi sul territorio nazionale, ma che hanno comunque come comune denominatore l’obbligo per gli addetti alla preparazione, produzione, manipolazione, somministrazione e vendita di sostanze alimentari, di produrre periodicamente agli organi di controllo (in media ogni due/tre anni) un attestato che comprovi la loro partecipazione a un corso specifico di formazione variabile in ore, a seconda della normativa regionale.

A titolo d’esempio, tra le categorie soggette alla normativa, con minime differenze tra Regioni, vi sono addetti a mansioni che comportano il contatto diretto con gli alimenti, come cuochi e aiuto cuochi, camerieri, baristi, addetti al catering, pasticceri, gelatai, addetti alle gastronomie, addetti alla produzione di pasta fresca, addetti alla lavorazione del latte e dei formaggi, addetti alla macellazione, sezionamento, lavorazione trasformazione e vendita delle carni, del pesce e dei molluschi, mungitori, addetti alla produzione di ovo prodotti, fornai e addetti alla produzione di pizze, piadine e analoghi, addetti alla lavorazione e vendita di prodotti ortofrutticoli, addetti alla vendita di pesce, addetti al trasporto e alla vendita di alimenti sfusi, personale addetto alla somministrazione/porzionamento dei pasti nelle strutture scolastiche e socio assistenziali etc.

 

L’area di applicazione della normativa

L’area di applicazione è molto vasta è riguarda tutto il territorio nazionale, con una potenziale utenza di milioni di addetti. Trattandosi di una direttiva comunitaria, che interessa tutti i Paesi dell’UE, il progetto, multilingue, può trovare importanti sbocchi anche all’estero.

I corsi di formazione disponibili in Italia sono quasi esclusivamente residenziali e non coordinati tra loro.

La partecipazione a un corso di formazione residenziale è spesso di scarsa efficacia per l’eterogeneità dei discenti, la mancanza di specificità per le singole categorie e l’impossibilità di ripassare concetti fondamentali.  La formazione a distanza dà inoltre la possibilità di potersi formare presso la propria abitazione o presso la sede dell’attività lavorativa a costi contenuti, nei tempi decisi dall’utente, anche in momenti diversi, senza privare tempo alla propria attività lavorativa.