ECM, non confondere i proclami con gli obblighi di legge

La Dr.ssa Linetti, segretario CNFC, interviene sull’obbligo ECM.

 

 

 

> torna alla home page

 

 

Come conferma l’intervista alla dr.ssa Linetti, l’obbligo normativo continua ad esistere anche per i liberi professionisti e non sono state concesse deroghe in attesa di ulteriori disposizioni. Pertanto, finché la normativa  non viene modificata o siano emanate sentenze in merito da parte di tribunali competenti, la situazione resta immutata.È necessario quindi distinguere le iniziative autonome intraprese da Ordini, in questo caso dalla FNOVI, o le affermazioni di associazioni di veterinari, da quella che è la realtà delle disposizioni normative. Non si devono confondere le affermazioni e i desideri, per quanto legittimi, con la realtà ufficiale.

Tuttavia, nel nostro settore, da più parti si sente affermare il contrario. A questo punto, proviamo a fare chiarezza. È bene precisare che, per quanto non siano previste sanzioni per gli inadempienti (anche se non è detto che siano del tutto escluse per il futuro) e si preferisca una politica di incentivi per chi si aggiorna, la disposizione normativa è in atto da diversi anni e chi non ottempera e non ha ottemperato negli anni precedenti, potrebbe trovarsi in difficoltà nel caso di contenziosi con la propria clientela o nell’eventualità di attivare convenzioni, a qualsiasi titolo, con il Servizio Sanitario Nazionale. Nell’intervista a “La Settimana Veterinaria” del 9 febbraio 2011, n. 726, Maria Linetti, segretario della Commissione Nazionale per la Formazione Continua (CNFC), ribadisce che non c’è stata alcuna deroga da parte della CNFC sull’obbligo di ECM per tutte le professioni sanitarie, compresi i liberi professionisti medici veterinari. Peraltro, è impensabile che i soli veterinari abbiano potuto ottenere un trattamento diverso da quello delle altre 25 professioni sanitarie con l’obbligo di ECM.

 

(Editoriale tratto da “La Settimana Veterinaria” n.726 del 9.02.11)

 

 

 

Per leggere il testo integrale dell’intervista clicca qui sotto, oppure utilizza l’indice a inizio pagina.

 

 


 

 

Da alcuni mesi si stanno diffondendo voci sulla non obbligatorietà dell’ECM per i liberi professionisti, provocate da una dichiarazione della FNOVI e dalla presa di posizione di alcune associazioni di veterinari, di cui abbiamo già dato conto ai nostri lettori (vedere “La Settimana Veterinaria” n. 722). Essendoci ancora molta confusione, abbiamo ricontattato la dr.ssa Maria Linetti, direttore Ufficio V della D.g. delle risorse umane e professioni sanitarie del Ministero della Salute nonché segretario e responsabile del supporto amministrativo-gestionale della Commissione Nazionale per la Formazione Continua (CNFC), per chiedere chiarimenti in proposito.

La dr.ssa Linetti ha voluto premettere che le risposte sono basate sui fatti e che non possono rivestire una posizione “politica” che sembra emergere dalla discussione all’interno e all’esterno della FNOVI che, anche per motivi etici, non la riguarda.


La Settimana Veterinaria: La FNOVI ha pubblicato una dichiarazione nella quale afferma che “…in coerenza con i contenuti degli Accordi tra il Governo, le Regioni e le Province autonome di Trento e di Bolzano che regolano il sistema di Educazione continua in medicina, i medici veterinari liberi professionisti non saranno considerati vincolati agli adempimenti posti in capo ad essi dal sistema ECM, fino alla definizione di precise garanzie normative e all’individuazione di agevolazioni sui costi sopportati” (detraibilità fiscale degli oneri relativi alla formazione)”. Tale dichiarazione, ribadita anche da alcuni Ordini dei medici veterinari e da associazioni di categoria, sta generando molta confusione tra i colleghi liberi professionisti che considerano ormai non vincolante l’obbligo dell’aggiornamento tramite l’ECM. Ritiene sia corretta la dichiarazione della FNOVI e, in particolare, il riferimento agli Accordi Stato-Regioni quale giustificazione?

Maria Linetti: L’Accordo tra lo Stato e le Regioni del 5 novembre 2009 dedica un paragrafo a “GLI OBBLIGHI ECM PER I LIBERI-PROFESSIONISTI”, pag. 25, al quale faccio riferimento. In proposito, posso affermare che le premesse del paragrafo non fanno che confermare che i “destinatari della Formazione continua devono essere tutti gli operatori sanitari che direttamente operano nell’ambito della tutela della salute individuale e collettiva, indipendentemente dalle modalità di esercizio dell’attività, compresi, dunque, i liberi professionisti… Anche i liberi professionisti sono impegnati ad assolvere l’obbligo della formazione continua, essendo eguali le loro responsabilità deontologiche e legali nei confronti dei pazienti e della qualità delle prestazioni sanitarie erogate”. Per quanto riguarda le specifiche esigenze dei liberi professionisti, lo stesso accordo declina tre importanti interventi in loro favore: agevolazioni sui costi sopportati, debito complessivo dei crediti diversamente individuato e obiettivi formativi. A mio avviso è sui tre importanti temi che sarebbe interessante un confronto e acquisire e fornire delle proposte per rendere permeabile l’obbligo in favore di quei professionisti della salute come i liberi professionisti, che fondano sulla loro professionalità e la loro qualificazione il proprio lavoro. La specifica che riguarda le agevolazioni dei costi sopportati non significa che i liberi professionisti – in questo caso i medici veterinari – non debbano aggiornarsi: in considerazione della congiuntura economica in cui versa il Paese dubito che si possano ottenere defiscalizzazioni, sono invece convinta (in tal senso la Commissione nazionale per la formazione continua ha avviato i lavori) che si possano individuare modalità diverse per “alleggerire” i costi a carico del professionista (per esempio, il numero crediti formativi per attività di autoformazione maggiore rispetto alle altre categorie, o forme di aggiornamento flessibili come la formazione blended).


S.V.: L’ECM per i liberi professionisti è tuttora obbligatorio? Anche i veterinari liberi professionisti sono tenuti a rispettare le disposizioni del sistema ECM, accumulando i relativi crediti formativi?

M.L.: Ritengo che la risposta che ho fornito in occasione della prima domanda possa essere estesa anche a questa e ripropongo quanto contenuto nell’Accordo tra lo Stato e le Regioni: “Anche i liberi professionisti sono impegnati ad assolvere l’obbligo della formazione continua, essendo eguali le loro responsabilità deontologiche e legali nei confronti dei pazienti e della qualità delle prestazioni sanitarie erogate”.


S.V.: L’attuale sistema non prevede sanzioni per gli inadempienti e pertanto molti professionisti non si ritengono comunque vincolati. Nell’ultimo Forum di Cernobbio sull’ECM si è parlato di incentivi e forse anche di sanzioni. Ci sono novità in merito?

M.L.: La Commissione nazionale per la formazione continua in occasione della riunione del 18 gennaio scorso ha istituito un gruppo di lavoro per la definizione degli incentivi in favore dei professionisti sanitari che si aggiornano. A breve sarà formalizzato il Gruppo e comincerà i lavori.


S.V.: Il motivo maggiore del contendere tra i liberi professionisti è comunque legato alla detraibilità fiscale degli oneri relativi alla formazione. Ci sono previsioni a breve termine?

M.L.: Come per la seconda domanda, rinvio a quanto ho indicato nella prima risposta.

 

 

(da “La Settimana Veterinaria n.726 del 9 febbraio 2011, pagg. 6-7)